Tutti noi abbiamo acquistato abbigliamento in uno o più negozi e conosciamo l’importanza della prova degli indumenti o dell’intimo che stiamo per comprare.

Sappiamo perciò che i camerini di prova, o i salottini per la prova come li chiamano altri, sono a volte decisivi nel convincere un cliente ad acquistare.

Ma come arredare i camerini di prova di un negozio di abbigliamento o di intimo per raggiungere questo scopo? Ecco qualche consiglio in proposito.

Obiettivo: far sentire a proprio agio il cliente

Quando un cliente si accinge a provare un abito, una camicia, un bikini, qualsiasi indumento in un camerino prova, questi vorrà sentirsi a proprio agio e vedersi belli allo specchio.

Perciò se le luci saranno sbagliate e troppo fredde, i camerini stretti, con nessun appoggio o poltroncina all’interno e gli specchi angusti, è quasi certo che quel cliente o quella cliente non acquisteranno il capo, per quanto bello possa essere.

L’arredamento dei camerini prova va infatti studiato attentamente con i progettisti e con chi dovrà fornire i mobili per il vostro arredo negozio.

Nessuno vuole provare un capo in un camerino 1 metro per 1 metro, con luce a neon e in bilico per cercare di non cadere mentre si sveste! Ecco che dunque esistono degli standard anche in termini di misure, da rispettare.

Attenzione alle dimensioni minime e alla tipologia di negozio

Questi standard indicano che non bisognerebbe mai andare sotto il metro di profondità, 1,80 di altezza e 90 cm di larghezza.

Si tratta proprio dei requisiti minimi sotto i quali un camerino non può più definirsi tale ma bugigattolo non degno di un negozio di un certo stile e con un certo target di fascia medio/alta.

Ciò detto, è molto importante anche la tipologia di negozio che gestiamo.

Un negozio di abbigliamento maschile, ad esempio, richiede meno attenzione ai camerini, perché gli uomini di solito sono più veloci nel provare un capo e non hanno con sé borse, cappotti particolari, oggetti, sciarpe etc. da dover appoggiare.

Discorso all’opposto, invece, per un atelier da sposa, che richiede veri e propri salottini per le prove, e non semplici camerini, considerando anche il fatto che spesso oltre alla futura sposa ci sono anche parenti, amiche, testimoni, etc.

Un occhio di riguardo anche alle luci e ai colori

Altra cosa da non sottovalutare: la scelta delle luci e dei colori.

In generale le luci calde e soffuse sono da preferire rispetto alle luci fredde e “sparate” dall’alto.

Queste ultime infatti spengono i colori ed accentuano i difetti del corpo.

Una luce soffusa e calda, emessa ai due lati dello specchio invece rende le giuste proporzioni alla silhouette.

Oltretutto è stato provato che i colori caldi hanno un effetto rassicurante sulla psiche e sull’autostima, e ciò vale sia per la tonalità delle luci che per i tessuti di arredo.

Sarebbe quindi bene scegliere divanetti, tende in tinte pastello e in tessuti morbidi, specchio ampio e barra con scorrimento (no alle porte, neppure a soffietto!).

Per quanto riguarda gli specchi, meglio uno e ampio, che tanti specchi per ogni lato, che rischierebbero di puntare troppo sui dettagli e abbassare l’autostima del/la cliente, con il risultato di un mancato acquisto.

Per non sbagliare consigliamo di affidarsi sempre ad esperti dell’arredo negozi: progettisti ed interior designer che sanno quali mobili utilizzare e in quali contesti impiegarli.