Saper progettare esperienze d’acquisto che influiscano positivamente sulle vendite di un negozio è la differenza sostanziale tra il far arredare un negozio con il fai da te e il rivolgersi a un professionista del settore arredamento per negozi.

Vediamo insieme, quindi, come arredare una farmacia.

Arredare una farmacia non significa acquistare mobili belli, ma progettare uno spazio secondo le esigenze delle persone a cui è destinato e saper creare un ambiente che generi le emozioni giuste per ogni categoria di merce in vendita.

Le emozioni svolgono un ruolo primario nei meccanismi di acquisto

Nel corso degli anni siamo entrati tutti in un negozio di abbigliamento, in un alimentari o in una parafarmacia.

Alcuni di essi ci hanno lasciato indifferenti, altri il ricordo di un’esperienza negativa; alcuni un’esperienza esteticamente positiva, ma non ci abbiamo acquistato nulla, altri ancora sono quelli nei quali ci serviamo tutt’ora con soddisfazione.

Prima di accorgerci della qualità del servizio o di del prodotto, dobbiamo entrarci.

Entriamo, ci muoviamo in un ambiente, osserviamo, cerchiamo.

Se siamo a nostro agio continuiamo.

Se possiamo muoverci liberamente, riusciamo ad osservare perché la nostra ricerca è visivamente ordinata; siamo in una situazione di comfort.

In questa situazione di comfort gli articoli ci interessano di più e chi ci assiste è già in empatia con noi; anch’egli, infatti, in quest’ambiente è a proprio agio.

Questa situazione agiata e invitante non è frutto del caso.

Non è solo un’esperienza esteticamente gradevole, è proprio un effetto della buona progettazione che sta dietro all’allestimento del negozio.

Nel caso in questione è frutto di una concertazione e collaborazione tra l’arredatore e il parafarmacista.

Spesso sappiamo cosa vorremmo, ma non come ottenerlo, per questo è utile dare uno sguardo ad alcune questioni tecniche che a prima vista non si notano.

Il tema meriterebbe un manuale intero, ma per introdurre alcune questioni fondamentali sono sufficienti un paio di pagine.

Nello studio di come arredare una farmacia è doveroso considerare due punti fondamentali: l’organizzazione orizzontale e l’organizzazione verticale.

L’organizzazione orizzontale, prima ancora di divenire il layout specifico della singola farmacia dovrà attenersi ad alcune regole e principi basilari.

Quando si pensa all’arredo, il primo di essi è lo spazio vuoto fruibile destinato e dedicato alla persona.

Colui che viene troppo spesso definito algidamente cliente è una persona dalle più svariate esigenze; potrebbe essere una gestante, un atleta, un anziano accompagnato, un disabile in carrozzina o un genitore con un passeggino.

Va anche considerato anche il flusso contemporaneo di più persone.

Chi entra dovrà sentirsi a proprio agio nello spazio, non solo per ciò che vede ma anche come si muove all’interno.

Nessuna di esse dovrà mai sentirsi a disagio dall’ingresso all’uscita, perciò verranno destinati “corridoi” e “passaggi” virtuali non inferiori ad 1,50 metri di larghezza per consentire una circolazione fluida e agevole delle persone.

Senza tale accorgimento ogni sforzo di posizionamento e visual merchandising verticale sarà pressoché inutile, poiché si danno due casi o la compresenza di essi: o le zone risultano poco accessibili, o la persona sta volgendo la propria attenzione a dove è costretta a passare anziché a cosa sta osservando.

A quel punto anche la professionalità dell’operatore al banco rischia di esserne inficiata.

Se l’ambiente non fosse ospitale e confortevole ogni azione ne risentirebbe, persino quella di un consulente preparato.

Nel momento in cui parte dell’arredo farmacia ostacola l’accesso o limita la percezione della propria libertà di movimento, cadono le basi per una corretta messa in opera dei principi più semplici del marketing esperienziale.

Un’assenza di comfort non è recuperabile con grafiche seducenti, un bel logo serigrafato o un colore rilassante sulle pareti, una finitura elegante; per questo motivo gli errori nell’organizzazione orizzontale devono essere tendenti allo zero.

Nello studio dell’organizzazione orizzontale dello spazio va innanzitutto valutato il posizionamento e la dimensione necessaria del banco cassa.

In relazione all’ambiente disponibile e alle necessità del farmacista si elaborano le soluzioni più idonee.

Il banco è sempre preferibile frontale all’ingresso dato che si tratta di un’attività in cui il servizio è di vitale importanza.

Oltre a ciò sarebbe opportuno posizionare il banco in fondo all’area vendita cosicché colui che entra è portato a percorrere l’intero percorso fino all’uscita con l’opportunità di vedere e contemporaneamente osservare gli articoli esposti.

In questa collocazione è consigliabile che lo studio di come arredare una farmacia tenga conto della parte perimetrale a disposizione del libero tocco del cliente che non dovrà superare la linea teorica del banco, onde evitare che l’utente si ritrovi dietro al banco e possa vederne il retro, che va considerata area privata.

Nella scelta dell’arredo di una farmacia è di vitale importanza scegliere quello che mostra meglio gli articoli in vendita, non il mobile che appare esteticamente più gradevole o protagonista.

L’obiettivo è comprendere che l’arredamento di una superficie commerciale non è come l’arredamento di un soggiorno, e nella fattispecie l’arredo per una farmacia non è simile né a quello di una boutique né a quello di un minimarket.

Colui che entra deve potersi orientare tra le varie categorie merceologiche: integratori alimentari, prodotti erboristici, farmaci omeopatici, farmaci da banco, prodotti cosmetici, articoli sanitari, alimentazione, prodotti per l’infanzia o per l’igiene… attraverso un uso equilibrato e ordinato di comunicazione grafica chiara e precisa.

Che siano immagini che colpiscono l’emotività o testi come “Dermo cosmesi” o “prodotti fitoterapici” che definiscono unanimemente una categoria; il loro posizionamento dovrà rispettare la congruità verticale dei prodotti esposti sotto di essi ed essere leggibili dalle diverse zone del locale.

Tenuto conto della variabilità del mercato e delle esigenze di ogni punto vendita, la distribuzione verticale deve poter soddisfare attraverso la propria modularità le necessità di cambiamento.

L’elemento pensato per gli integratori alimentari potrebbe in futuro alloggiare articoli sanitari o per la prima infanzia.

Tali cambiamenti devono poter essere effettuati con semplici gesti e senza particolari rivoluzioni.

Se il farmacista avesse la necessità di utilizzare la parte bassa dell’elemento come contenitore sostitutivo del classico magazzino, o per scorte, l’elemento espositivo sarà provvisto dei cosiddetti mobili contenitori con ante o cassetti le cui misure in altezza non dovranno superare i 70 cm per non invadere la zona focale per la vendita dei prodotti esposti.

Una sezione a sé stante è l’allestimento delle vetrine di una farmacia

I parametri con i quali si progetta la zona vetrina sono estremamente dipendenti dall’ubicazione e posizionamento su strada della parafarmacia.

I pochi principi base ai quali attenersi sono però unanimemente riconosciuti nella progettazione di una parafarmacia.

Il primo di essi è che l’interno del locale deve essere visibile poiché non si tratta di una boutique.

Non c’è spazio per l’effetto sorpresa; è bene che chi passa davanti al locale intraveda già dall’esterno la possibilità di trovare ciò che desidera o la consulenza di cui necessita.

L’altro principio cardine è lo sfruttamento della luce naturale.

Un ambiente sufficientemente illuminato dalla luce diurna sarà più accogliente e vivibile, perciò il percorso esperienziale d’acquisto ne gioverà.

È banale ripetere che anche in questo caso le scelte sono concertate con le esigenze e le preferenze del farmacista.

Rimanendo in tema di luce, è di importanza cruciale anche l’illuminazione artificiale.

Per poter fare un serio calcolo illuminotecnico dell’impianto è necessario basarsi sulla disposizione del mobilio.

Non è possibile studiare la disposizione delle luci senza che sia stata delineata una planimetria definitiva della collocazione degli arredi.

Senza seguire una corretta metodologia si è costretti a lasciare al caso molte questioni, e i tentativi per prove ed errori in questi casi portano inevitabilmente allo spreco di risorse economiche o al mancato conseguimento dell’obiettivo.

Anche per questo motivo uno studio oculato del progetto è garante di apporti positivi.

Lavorare sulle emozioni: così si arreda una farmacia

Le emozioni svolgono un ruolo primario nei meccanismi di acquisto in una farmacia, e un arredo per negozi che non sappia restituire le giuste emozioni al cliente si traduce in una grossa perdita in termini economici e di reputazione del brand.

L’analisi dell’identità del brand e del suo target di riferimento è la pietra miliare di una buona strategia di marketing: ogni marchio ha la sua personalità, la sua storia e il suo pubblico di riferimento con particolari caratteristiche socio-demografiche e psico-comportamentali.

Arredare una farmacia, un negozio per bambini o un ristorante non sono ad esempio la stessa cosa e non richiedono lo stesso approccio.

Per questa ragione, prima di progettare, Markagency mette a disposizione di ogni cliente un team multidisciplinare capace di definire con esattezza cosa ogni tipologia di clientela si aspetta di trovare e cosa racconta meglio la storia del marchio del negozio.

Questo tipo di approccio vale più che mai per alcune tipologie di negozio, come una parafarmacia o farmacia, per le quali l’esperienza d’acquisto deve essere associata ad emozioni positive di fiducia, affidabilità e serenità, cura, attenzione e benessere.

Le farmacie oggi non sono solo negozi nei quali si entra per acquistare un farmaco ma anche prodotti di altro genere legati alla promozione di uno stile di vita sano e a cui ci si rivolge per particolari servizi: pensate solo a come in tempi pandemici le farmacie siano state impegnate a riorganizzare gli spazi per effettuare i tamponi.

Non solo, oggi in farmacia si possono trovare desk attrezzati con pc per la prenotazione di visite mediche o addirittura stanze che ospitano a rotazione medici specialistici.

Quando entriamo in una farmacia riponiamo la nostra fiducia nella competenza degli addetti alla vendita e questa sensazione di essere in buone mani deve poter essere comunicata anche attraverso l’arredo e la disposizione dei prodotti e l’organizzazione dei corner per l’erogazione di servizi specifici.

In una farmacia, le persone che entrano devono potersi sentire al sicuro, in un luogo nel quale le persone li accolgono per poter prendersi cura dei loro disagi e delle loro problematiche.

Gli arredi devono ispirare fiducia, senso di protezione, aspettative positive, un generale senso di benessere insomma.

Se dovete arredare una farmacia e volete creare un’ambiente che generi queste emozioni e influisca positivamente sulle vostre vendite, compilate il form e richiedete subito un preventivo gratuito.